Le origini del Biella Festival

La storia

Biella Festival Autori e Cantautori nasce nel 1999 con l’intento di creare uno spazio di visibilità a livello nazionale per la canzone d’autore indipendente. Ciò significa, in altri termini, la valorizzazione della canzone d’autore emergente, estranea ai grandi circuiti della major e rivolta quindi ad artisti privi di contratto discografico oppure ad artisti contrattualmente impegnati con etichette discografiche indipendenti. Il principio è quello della tutela e del recupero delle realtà musicali estranee ai circuiti delle grandi major discografiche con lo stesso spirito con il quale, negli anni Sessanta e sino ai primi anni Settanta, in Italia operavano oltre 350 etichette discografiche che producevano tutti i più grandi artisti in circolazione, trovando però spazi da dedicare alla ricerca di nuovi talenti ed alla loro promozione. C’è in Italia e nel mondo tantissima creatività in ambito musicale e, nel nostro caso, cantautorale, i cui fruitori sono pochissimi appassionati solo perché il mercato discografico è da anni nelle mani di una ristretta cerchia di multinazionali che acquistano spazi sui giornali, nelle televisioni e nelle radio, monopolizzando le programmazioni, proponendo una ristretta schiera di artisti, sempre quelli ed impedendo di fatto la promozione di nuovi reali talenti. Ecco dunque che nel 1999, su iniziativa dell’Associazione Artistica AnniVerdi, che opera nel campo dello spettacolo e della cultura sin dal 1978 e con la direzione artistica di Giorgio Pezzana, prende il via la prima edizione di Biella Festival (inizialmente denominato “Festival delle Etichette Indipendenti, Autori e Cantautori). Le attenzioni degli operatori sono immediate, anche perché la manifestazione decolla con i crismi di un progetto molto ambizioso. A disposizione degli artisti, un grande teatro ( l’Odeon poiché in quel periodo il Sociale “Villani” era in fase di restauro), la garanzia di un’assoluta trasparenza e nessuna richiesta di tasse di iscrizione o altri balzelli. Inoltre, la professionalità di coloro che del festival erano stati chiamati ad occuparsi, sia dal punto di vista artistico che da quello tecnico e della comunicazione. Sino alla quarta edizione, la manifestazione si orientò sul doppio binario degli artisti presentati dalle etichette indipendenti e dei cosiddetti “autonomi” con un vincitore per ciascuna delle due sezioni. Ma nel 2003, in occasione della quinta edizione della rassegna, si approdò ad una svolta fondamentale per il futuro della manifestazione: la denominazione cambiò trasformandosi in “Biella Festival Autori e Cantautori”, accanto ad Anniverdi comparve la partnership della trasmissione radiofonica “Demo” di Radio1 Rai e si consolidò il rapporto di collaborazione con l’ufficio stampa Studio Alfa di Roma. Cambiò anche il logo del festival ed andò affievolendosi la distinzione tra “indipendenti” ed “autonomi”, passo decisivo verso l’ormai prossima unificazione delle sezioni. Nel frattempo, ultimati a lavori al teatro Sociale “Villani”, Biella Festiva ebbe finalmente l’opportunità di trasfersi in quel teatro che in breve divenne, per tutti gli artisti approdati a Biella da tutt’Italia e, come vedremo, anche dall’estero, “la casa” di Biella Festival. Una “casa” destinata a suscitare ammirazione ed a conferire ulteriore prestigio alla rassegna.

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