Facciamo un po’ di storia. Tanto per non dimenticare

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”.

Lo so, il paragone è di quelli talmente impegnativi nella loro enormità, da apparire paradossale. Ma è l’unica frase che mi frulla nella mente ora che le iscrizioni per la 15a edizione di Biella Festival si sono chiuse e il numero dei partecipanti non solo non è sceso, come è accaduto alla maggioranza degli altri festival, ma è, anzi, cresciuto di oltre il 25 per cento.

“Ne abbiamo attraversate di tempeste”, direbbe il buon Franco Battiato. Da quelle della seconda edizione, allorquando decisi di cercare sinergie al Mei ed in cambio ricevetti una richiesta di pagamento per prestazioni mai concordate che, per mettermi in cattiva luce, non solo venne inviata all’Associazione Artistica AnniVerdi, ma anche, come sollecito, all’assessorato alla Cultura della Città di Biella. Per arrivare alla quarta edizione, quando comparve a Biella un non meglio identificato “Hit Festival”, in programma una settimana dopo il Biella Festival, con caratteristiche simili a quelle della nostra rassegna. E un pomeriggio approdarono nel mio ufficio due figuri che si presentarono come organizzatori di “Hit Festival”. Personaggi mai visti prima, che mi dissero ….”ci spiace, ma noi faremo una grande cosa e….si insomma, probabilmente oscureremo il tuo festival….”. “Hit Festival”, un anno dopo, non ricevette più il sostegno dell’amministrazione di Biella e finì in Valle d’Aosta, dove morì. Ma parecchio tempo dopo ricevevo ancora telefonate del tipo….”voi non avete nulla a che fare con Hit Festival vero?…..perchè quelli ci hanno ingannati…”. Già, quelli che dovevano oscurarci…

Noi abbiamo continuato a crescere. Ed ecco la collaborazione con “Demo” di RadioUno Rai. Proseguì per alcuni anni, poi compresi che lo spirito della nostra manifestazione faceva sempre più fatica a coniugarsi con quello di “Demo”. Lasciammo così cadere il rapporto di collaborazione con “Demo” e qualcuno disse “…..hai “scaricato” la Rai…è stato un errore grossolano…”. Un giornale biellese pubblicò anche una mia fotografia con accanto un pollice rovesciato e la motivazione “….ha interrotto il rapporto con “Demo” di RadioUno Rai….”. Ci fu chi pronosticò un nostro rapido declino ed invece arrivò la Siae, divenne partner del nostro Festival mettendo in palio un premio intitolato alla memoria di Sergio Endrigo. Fummo invitati, dalla sede nazionale della Siae, ad un convegno alla fiera della musica di Milano e fummo inseriti tra i dieci festival più importanti d’Italia per la canzone d’autore emergente di area indipendente. Un dato lusinghiero e significativo.

Nel 2008, anche su mia ispirazione, nacque Fiofa (Federazione Italiana Organizzatori Festival d’Autore). Ne divenni vicepresidente. Ma ben presto mi resi conto che i princìpi fondanti di questo organismo (principalmente la garanzia dell’accesso gratuito degli artisti a festival e concorsi a noi associati e l’autonomia operativa pensata per aprire un nuovo percorso musicale in Italia) venivano sempre più spesso disattesi. Nella primavera del 2010, a Livorno, nel corso di un’assemblea rovente, posi una condizione che fece infuriare il presidente e parte dell’assemblea: se non si fosse mutata la rotta mi sarei dimesso. L’assemblea si divise tra chi credeva nella necessità di dare trasparenza assoluta ad un nuovo organismo come Fiofa e chi invece accettava i compromessi adducendo argomentazioni del tipo “tasse di iscrizione ai Festival?…..in qualche modo si deve sopravvivere…” oppure “….i nostri artisti al Mei?…..si perchè ciò che conta è suonare….” fingendo di ignorare che il Mei colloca, ciò che non organizza direttamente, ai margini della manifestazione di Faenza. Non sussistevano evidentemente più le condizioni per rimanere e mi dimisi. Ed il fronte che mi fu contrario mosse nei miei confronti ogni tipo di risentimento. Ancora oggi da Livorno giungono segnali ben poco amichevoli e, a dirla tutta, un po’ infantili.

E che dire di quel festival campano, schierato sul fronte dei miei nemici in Fiofa, che negli anni successivi l’assemblea calda di Livorno collocò le date del proprio svolgimento sovrapposte a quelle di Biella Festival, cosicchè diversi artisti si trovassero costretti a fare una scelta tra le due manifestazioni? Non è difficile immaginare con quali argomentazioni venissero consigliati……

Ma Biella Festival è cresciuto ancora, mantenendo saldo il numero di partecipanti, lanciando il progetto “Una finestra sul mondo” che da cinque anni porta a Biella, ad ogni edizione, tre artisti emergenti stranieri di area indipendente, arrivando nelle ultime due edizioni a sostenere una vera e propria produzione come riconoscimento per il vincitore, vedendo sfilare sul nostro palcoscenico artisti come Nathalie e Serena Abrami (entrambe al festival di Sanremo del 2009), Margherita Pirri (vincitrice del Demo Award di RadioUno Rai del 2012), Francesca Pignatelli (finalista ad “Xfactor”), la spagnola Shani Ormiston (finalista all’Hollywoodl Music in Media Awards 2012, Premio per la Musica Indipendente), Simona Colonna vincitrice di Biella Festival 2011 e prima artista che come tale ha potuto godere della produzione di un cd che ha ricevuto consensi di pubblico e di critica in tutt’Italia.

E, nel frattempo, ogni anno, il cd “live” registrato nel corso della serata finale del festival, viene posto in vendita a favore della ricerca contro il cancro attuata nei Laboratori della Fondazione “Edo ed Elvo Tempia”. Perché sono convinto che la musica e l’arte in genere abbiano più senso quando incontrano la solidarietà.

Questi sono i fatti, nonostante tutto. E nonostante il difficilissimo momento economico che sta attraversando il nostro Paese, che evidentemente pesa anche sulla concessione di sostegni per lo svolgimento di eventi e manifestazioni in ambito culturale, la 15a edizione di Biella Festival si svolgerà regolarmente.

Ora forse è più semplice comprendere la ragione dell’avvio un po’ azzardato di questo intervento (spero che il Signore mi perdoni). Avvio che, ora con più disinvoltura, colloco anche come chiosa di questa mia un po’ lunga (scusatemi, ma era il caso) riflessione.

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”.