Orgoglio e Dignità Stampa
Scritto da Giorgio Pezzana   
Venerdì 25 Marzo 2011 17:27

 

 

Quest’anno, la Regione Piemonte, per la prima volta, non compare tra i nostri partners. E’ una scelta adottata dall’Assocciazione Artistica AnniVerdi, relativamente allo svolgimento della 13a edizione di Biella Festival Autori e Cantautori. Ed è una scelta d’orgoglio e di dignità, sia pure in un frangente in cui le risorse destinate alla cultura ed allo spettacolo non sono quelle di un tempo neppure troppo remoto.

 

Nel gennaio scorso è pervenuta presso la nostra sede una raccomandata della Regione Piemonte, con la quale venivamo informati che l’amministrazione regionale non avrebbe stanziato alcuna somma per lo svolgimento della 12a edizione di Biella Festival Autori e Cantautori, per altro conclusasi nell’ottobre dell’anno precedente. La motivazione del diniego sarebbe da ricercarsi in una delibera datata settembre 2009 ed adottata dalla Giunta regionale, in forza della quale non sarebbero stati concessi contributi a “soggetti che hanno presentato problemi in fase di rendicontazione dell’attività sostenuta negli anni precedenti”. Per quel che ci riguarda, un problema di rendicontazione era stato rilevato all’atto della verifica contabile del 2008, ma era stato chiarito e risolto, tanto che pochi mesi dopo era stato stanziato il saldo del contributo definito per quell’edizione del festival. Non solo. Nel 2009, la Regione riconosceva all’Associazione Artistica AnniVerdi un contributo maggiorato rispetto all’anno precedente, ad ulteriore testimonianza della risoluzione di ogni equivoco. Due anni dopo, cioè nel 2010, con il cambio dell’amministrazione e le insorte ristrettezze economiche a tutti note, pur di non ammettere l’impossibilità di sostenere le attività culturali, comprese quelle che come Biella Festival portano immagine e prestigio all’intera regione, la Giunta di piazza Castello si è inventata una delibera che mortifica ed offende gli operatori culturali, cercando di additarli come i veri responsabili dei mancati riconoscimenti economici. Non sapendo per quanti anni la Regione intenda mascherare i propri limiti, alimentando questa sorta di purgatorio di coloro che evidentemente considera degli infidi questuanti, AnniVerdi ha preferito chiamarsi fuori facendo propri ancora una volta quei sentimenti di orgoglio e di dignità che le appartengono sin dal remoto 1978, anno in cui ebbe inizio la nostra storia. Una storia che andrà avanti, nonostante i ripetuti tentativi di farci ammainare le bandiere, che a molti non sono mai piaciute forse soltanto perché non hanno colore.

Ultimo aggiornamento Lunedì 04 Aprile 2011 11:14