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DUE PREMI, DUE GIOIELLI. MA BIELLA LO SA? "CREDO DI NO" PDF Stampa E-mail
Scritto da Anna Maria Mirante   
Giovedì 01 Dicembre 2011 17:41

Giorgio Pezzana, direttore artistico di Biella Festival Autori e Cantautori ed ideatore del premio letterario “Un libro per lo spettacolo”. Una frase per esprimere un parere su entrambe le inizitive?

Il festival dei cantautori ha visto la vittoria di un brano in dialetto piemontese che costituisce un’assoluta novità sulla quale potremo elaborare un bellissimo progetto. Il concorso letterario, che ha visto la vittoria di un ragazzo di 28 anni, rivela la trasparenza del premio.

 

 

Ora però serve qualche spiegazione. Cominciamo con la vittoria di Simona Colonna al Biella Festival Autori e Cantautori. Che sviluppi ci saranno?

Credo che se Simona l’avessimo solo ascoltata e non vista sul palcoscenico del teatro Sociale “Villani”, non avrebbe vinto. E sarebbe stata un’opportunità perduta perchè, invece, ora con lei, alla luce di quanto previsto dal bando, andremo a realizzare un cd singolo composto da quattro brani, tutti in dialetto piemontese, tutti scritti e musicati da Simona stessa, elaborati in seguito a ricerche storiche in diversi ambiti piemontesi. Un lavoro che potrebbe stimolare interessanti collaborazioni, in parte già avviate, con il vivace ed imprevedibile mondo della canzone popolare piemontese. Insomma, un qualcosa di assolutamente nuovo per Biella Festival.

Perchè parli di “trasparenza del premio”a proposito della vittoria di Federico Premi al concorso letterario?

Premesso che io non faccio parte della Giuria e quindi non vado cercando elogi o consensi rivolti alla mia persona, credo sia significativo ricordare che della cinquina dei finalisti, oltre al vincitore, facevano parte anche due autori editati da Einaudi. vale a dire Ascanio Celestini e Marco Presta (conduttore radiofonico de “Il ruggito del coniglio”) ed un libro di Gigi Vesigna, per anni direttore di “Sorrisi e Canzoni Tv”, uno dei rotocalchi più popolari in Italia. Ebbene, ha vinto Premi con una curiosissima ricerca sul personaggio Fabrizio De André e con soli 28 anni che, nel nostro Paese, nel mondo letterario, sono una sorta di prima infanzia.

Non temi che la vittoria di una canzone in dialetto piemontese al Biella Festival possa far pensare ad una eccessiva regionalizzazione della rassegna?

E perchè? Alcuni anni fa Myriam Lattanzio aveva vinto con una canzone napoletana. Due anni or sono Giulia Tripoti ha vinto con una canzone in romano. Il vero problema sarà quello, il prossimo anno, di trovare un ospite straniero in grado di cantare la canzone in piemontese. Così come in questi ultimi anni  gli ospiti stranieri hanno cantato i brani dei tre primi classificati dell’anno precedente.

Lo sai che alla fine della seconda serata di Biella Festival Autori e Cantautori al teatro Sociale, una delle partecipanti, che non è la vincitrice, ha detto che si tratta, nel suo genere, del più bel festival che vi sia in Italia?

Lo so. Me lo hanno detto.

E lo sai che la vincitrice avvicinata dal sindaco di Biella che l’aveva appena premiata, alla domanda su cosa pensasse di questo festival, ha risposto che spera che Biella sia consapevole di possedere un gioiello da conservare gelosamente?

So anche questo. Ma lei aveva appena vinto e quando si vince si è tutti più buoni.

Ma tu di Biella Festival cosa pensi?

Quello che hanno detto le due cantautrici che tu hai citato.

Il che significa che ora ritieni che Biella sia più consapevole di possedere un gioiello?

Credo di no

Ultimo aggiornamento Venerdì 02 Dicembre 2011 12:14
 

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