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Biella Festival sorprendente a Milano PDF Stampa E-mail
Scritto da Anna Maria Mirante   
Mercoledì 12 Ottobre 2011 17:13

Giorgio, Biella Festival si è presentato per la prima volta a Milano. Perché questa scelta? Biella è diventata troppo piccola?

No, Biella è sempre Biella ed è la sede della manifestazione, il luogo in cui è nata e comunque questo festival reca la denominazione stessa della città ove si svolge, quindi non potrebbe trasferirsi altrove. Sarebbe come fare il Festival di Sanremo a Roma. Credo però che sia innegabile la maggiore concentrazione di addetti ai lavori del settore musicale in un contesto più ampio qual è l’area milanese. Quindi, ciò ha rappresentato una potenzialità di maggiore promozione ed anche l’occasione per nuovi incontri.

Perché presso la sede della Siae?

Perché la Siae è nostra partner da anni. E perché, grazie all’intercessione dell’amico Filippo Gasparro, responsabile degli eventi Siae e del direttore della sede di Milano è stato possibile dare una veste più istituzionale a questa conferenza stampa, che è stato qualcosa in più di una semplice conferenza stampa. La Siae ci è vicina da anni, mi fa piacere in questa circostanza essere stato ospite di una sede prestigiosa qual è quella della Siae di Milano.

E’ stata qualcosa in più di una conferenza stampa? Cosa intendi dire?

Che la semplice conferenza stampa mi pareva un qualcosa di un po’ noioso e già visto, anche se ogni conferenza stampa è una storia a sé. Così, a Milano mi sono fatto accompagnare da alcuni amici, tra i quali Ninaì e Jayadeva, lei una cantante straordinaria, giovane ma con alle spalle già una lunga gavetta fatta di serate, concerti, partecipazioni e collaborazioni importanti. Lui, un genio della musica, un polistrumentista che ha suonato con Don Cherry, Trilok Gurtu e tanti altri. Uno che ha letteralmente suonato in tutto il mondo. Insieme, Ninaì e Jayadeva, hanno eseguito nel corso della conferenza stampa, due brani dei quali è stato distribuito un “promo” recante il marchio “Musica Made in Biella”. Così forse i presenti hanno avuto modo di comprendere che anche Biella ha qualcosa di importante da dire nel contesto musicale italiano, sempre più complesso, intricato ed evanescente.

E la nuova collaborazione con la Fondazione Edo ed Elvo Tempia e l’Istituto della Donazione?

E’ una cosa importante. Noi abbiamo sempre riservato, nel corso della serata conclusiva di Biella Festival, uno spazio dedicato alla questione tumori. Credo sia fondamentale, per sconfiggere questa brutta bestia, parlarne e non fingere che non esista. La Fondazione Tempia ha un Laboratorio di ricerca entusiasmante perché tutto formato da giovani. Proprio come i ragazzi che fanno il festival. Sono creatività profondamente diverse ma che possono incontrarsi, perché il denominatore comune è la sensibilità nei confronti del valore della vita dell’essere umano e dei suoi sentimenti. L’Istituto della Donazione è invece stato l’avallo di prestigio che ha sostanzialmente dato maggiore rilievo a questa collaborazione.

Non andiamo un po’ troppo sul filosofico?

Se non ti va c’è sempre il Grande Fratello…o XFactor. Ma poi non chiediamoci perché in giro non si vedono più nascere i personaggi di una volta.

Ultimo aggiornamento Giovedì 13 Ottobre 2011 14:35
 

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