Parte prima – La commissione selezionatrice ed il materiale da spedire.

Nel corso di questi tredici anni di Biella Festival, abbiamo spesso dato consigli, informazioni e suggerimenti a molti degli artisti che si sono succeduti sul nostro palcoscenico. Purtroppo ad altri, molti altri – alla maggioranza, in realtà – non abbiamo avuto il modo nè il tempo materiale di parlare, di spiegare. Spesso ci siamo limitati tra di noi a dirci “Peccato, questo interprete meritava... se solo avesse...”. Ecco, ora vorremmo raccontarvi – in toni semiseri – qualcosa di noi, la “misteriosa” commissione selezionatrice: chi siamo, come ragioniamo, con quali criteri valutiamo più o meno positivamente chi ci sottopone il suo lavoro. Lavoro per il quale abbiamo, dal primo all’ultimo partecipante, il massimo rispetto.

LA COMMISSIONE – CHI SIAMO

Non aspettatevi, persone che amino vantare titoli altisonanti (anche chi di noi potrebbe farlo, non ama questo genere di esibizionismi). La commissione selezionatrice del Biella Festival, volutamente, non resta mai esattamente uguale, con gli stessi componenti, per più di due anni consecutivi. Questo soprattutto per evitare di fossilizzarsi su particolari preferenze soggettive. Preferiamo immettere con una certa frequenza nuovi contributi, in modo da “rinfrescare” il giudizio ed ampliare, variando, i punti di vista ed i gusti musicali, sempre fermi restando alcuni criteri fissi.

L’ultima commissione selezionatrice è stata composta da: Giorgio Pezzana, direttore artistico del Biella Festival; Maurizia Vaglio, presidente dell’associazione organizzatrice, Anniverdi; Roberto Vaglio, membro di Anniverdi; Maurizio Mercandino docente di canto alla scuola di musica Sonoria, nonché direttore di palcoscenico del Biella Festival; Luigi D’Ambrosio, alias Ossian, leader del gruppo metal “Opera IX”; Giorgio Cordiero, autore di testi e collaboratore della rivista online “Un’altra music@ magazine”. Negli anni precedenti abbiamo avuto giurati provenienti da diverse altre esperienze e discipline musicali, dall’area della classica al jazz, dal folk all’ambiente cantautoriale vero e proprio. Per la prossima edizione... al momento in cui si scrive non abbiamo ancora definito: l’elenco dei giurati verrà pubblicato su questo sito prima della riunione.

GLI INQUIETANTI RETROSCENA – LA RIUNIONE

A partire dall’ultima edizione, il materiale richiesto dal bando per la partecipazione non deve più essere inviato, come precedentemente, tramite posta, ma solo per via informatica. Quindi musica via MP3, insieme a testo, dati del/degli artisti, la liberatoria per l’eventuale pubblicazione, le fotografie (ah... le fotografie! Più avanti faremo un inciso specifico sull’argomento che, sembra impossibile, ma pare suscitare ogni anno alcune perplessità). Quindi, dall’anno scorso, non più scatoloni pieni di buste di ogni dimensione, contenenti fogli, foglietti, immagini assortite, cd contenuti in custodie più o meno integre, ma più professionali notebook su cui ogni giurato compila la sua personale scheda-punteggio. Di norma la riunione in incognito avviene nel mese di giugno, in casa del fondatore di Anniverdi nonché direttore artistico Giorgio Pezzana. La sessione inizia al mattino e prosegue ad libitum, sino all’esaurimento del materiale, fatte salve alcune pause per salvaguardare l’attenzione e la concentrazione dei giurati. Un lavoro non facile.

Ed eccoci quindi ai consigli. Come ben figurare, come rendere più accattivante ed interessante il proprio lavoro?

IL MATERIALE MUSICALE

Per alcuni anni, il bando stesso richiedeva che il pezzo che veniva spedito dovesse obbligatoriamente essere di alta qualità, sufficiente per apparire su un cd. Questo perché, sino a tre edizioni fa, veniva pubblicata una compilation su cd che comprendeva tutti i venti pezzi selezionati per le serate finali. Da tre anni, con l’arrivo degli interpreti stranieri (che non sono in gara, ma ospiti che in quell’occasione interpretano brani vincitori della precedente edizione, più uno del proprio repertorio) nella compilation finale appaiono solo i premiati: oltre ai tre primi classificati, il brano vincitore del miglior testo, e quello che ottiene il premio Endrigo. Per questo motivo, ufficialmente, non sarebbe più obbligatorio preparare una registrazione ineccepibile. Tuttavia, a titolo di suggerimento, consigliamo di curare l’arrangiamento del pezzo, facendo in modo che la registrazione risulti il più possibile completa e gradevole a livello di strumenti e suono. Tra un bel pezzo dall’arrangiamento troppo “minimalista” ed uno con un background musicale pieno, ha sicuramente più possibilità il secondo di essere “capito” e quindi selezionato.

Un’altra importante caratteristica che viene tenuta presente nella scelta dei finalisti, è l’originalità. Ovvero un sound il più possibile personale. Per tornare agli esempi, tra due brani gradevoli e dal testo convincente, avrà meno chances quello la cui esecuzione possa ricordare la voce e/o lo stile di qualche cantautore famoso.

LA DOCUMENTAZIONE ALLEGATA

Oltre all’MP3, come da regolamento, vengono richiesti:

“dati anagrafici personali (nome, cognome, residenza, età, recapito telefonico ed una fotografia); il titolo del brano INEDITO (per inedito si intende un brano che non sia mai stato pubblicato su supporti recanti il bollino Siae) corredato dal nome degli autori, dalla loro posizione Siae e dal testo”.

Per maggiore precisione, si aggiunge:

- Nel caso di brani in dialetto oppure in lingua straniera, è opportuno unire al testo anche la traduzione in italiano.

- La fotografia viene richiesta per una eventuale pubblicazione (a corredo di articoli su giornali locali in caso di selezione, per esempio) . Sarà quindi interesse del partecipante inviare una foto di buona qualità, evitando campi lunghi, immagini confuse o troppo piccole, orribili foto-tessera eccetera. Un appunto: se trattasi di un gruppo, è ovvio che viene richiesta un’immagine del gruppo stesso, non tante foto singole quanti sono i componenti.

(segue)